“lentezza” e “le origini”
labortango di martedì 8 febbraio era intitolato “lentezza”, perché mi piaceva parlare di chi vive in un’altra dimensione, in un mondo piccolo e diverso, non avvezzo alla modernità e alla velocità che l’economia globale impone… così ho letto alcune poesie di una poetessa, una donna che per me incarna il diverso, l’amare l’amore, la passione, che non poteva appartenere al correre… alda merini. avevo portato un libro con sue poesie e foto che la ritraggono… era bellissima, aveva occhi viviaci, delicati ma appassionati… pieni d’amore e di sensualità… da qui ho poi detto della malinconia che mi contraddistingue, da sempre, e che ritengo mi abbia avvicinata al tango, “che è per eccellenza l’espressione più alta della nostalgia, di quel sentimento di chi sente la mancanza di qualcosa che fu, e che non tornerà più…” ed ho anche voluto spiegare brevemente che il tango è LENTEZZA nell’apprendimento, non bisogna creder di imparar in poco tempo… bisogna camminare, molto, assaporare il ritmo, le pause… e anche se danzando si ripetono passi e movimenti già fatti… e sempre è come la prima volta, così vale per le musiche che ascoltate e ascolterete… godersi l’attimo, prenderlo lì per lì, e ritrovarlo poi la settimana dopo, forse… comunque rinnovato, fresco ancora e ancora… se non ascoltate per tutta la settimana quelle musiche, un pezzo che magari preferite fra gli altri, che importanza ha? torno a proporvelo il o i martedì successivi. vi emozionerete ancor di più a danzarlo, sentirlo in labortango che tutti i dì… poi abbiam ascoltato e danzato in particolare musiche di d’arienzo: tanghi e milonghe. d’arienzo rappresenta nel tango argentino la forza, il ritmo, la grinta ed il carattere. secondo lui la voce umana doveva essere uno strumento dentro l’orchestra. molti han detto che non amasse i cantanti. non è affatto vero, ne sono la prova pezzi bellissimi cantati. soltanto il “divo” non era da lui apprezzato… l’orchestra doveva venir prima, assolutamente, poi il cantante. dopo abbiam ballato musiche alternativa, “tangose”… sentimentos – di andres linetzky y ernesto romeo ; essa – di otros aires; remedios- di gabriella ferri; mil pasos – di soha feat.antoine essentier …. e molto altro
ah, dimenticavo che insieme al libro sulla merini ho portato una mia opera, “gocce di rugiada”… noi tutte di bellezza interiore innanzi tutto, siam gocce di rugiada… ( leggete qui sul blog i due righi che scrissi il 14 febbraio… oppure anche sul blog di un’amica , cristina, lumachino.wordpress.com mi pare sempre il 14 …)
mentre lo scorso martedì, il 15 febbraio, ho portato una “cartina ” dell’africa, in stoffa che ritagliai penso i primissimi giorni dall’apertura del mio laboratorio in via palestro, qualche anno fà… il continente delle origini del mondo, di tutti noi. così a labortango era utile per capire le origini del tango, della sua storia così appassionata, con tante contraddizioni e disaccordi! studi di ogni tipo non trovano spesso unione! di sicuro ha origini non porteñe… anche se poi il tango argentino è e sarà porteño, cioè di Buenos Aires. quindi ho parlato delle musiche e dei balli iniziali, questa fusione di afro-ispanico-cubano-antillano-africano… habanera, candombe… incredibile come le migazioni, gli schiavi africani, le loro musiche, i criolli, altri e altro abbiano donato tanta bellezza, nel tempo… così inconsapevoli… pensiamo a cosa è migrare… è cultura, scambio, alla fine… arricchimento per l’anima! questa sì, la definisco globalizzazione che rende, altro che internet e facebook! danzammo poi sensualissime, più di sempre, direi, tanghi della vecchia guardia, di lomuto e canaro… e per finire, belle cariche, le musiche alternative… si volava, eravamo semplici e leggere…