la danza: primitiva, arte meditativa

carissime, martedì scorso, il primo di marzo, abbiam danzato con musiche alternative e si è iniziato a terra, riscaldando il corpo pian piano, sfiorando i muscoli, per percepirlo a fondo. infatti appena arrivate ho parlato proprio del corpo, ed ho chiesto di cercar di sentirlo, anche ad occhi chiusi, con i suoi colori, le sue forme, immaginando cosa della natura ci ricordasse, dalla testa ai piedi e viceversa… tutto. pensadolo anche dall’interno, alla sua idratazione durante la danza, bevendo dell’acqua con magnesio, per esempio, sia prima che durante la danza, per evitare crampi, per sentire questo nostro corpo fresco e pronto al movimento, senza secchezza… mi sembra importante ricordare che lui ci sostiene, ci supporta e va rispettato, sempre. alla fine abbiam ballato su una scaletta musicale con pezzi di Donato, J.M.Pacho e Rodolfo Biagi… musiche molto ritmate… un pezzo in particolare (di Pacho, “Armenouville”), che per me rappresenta l’amore, è stato potentissimo, al punto che all’improvviso ho preso ognuna delle donne del corso e per pochi attimi abbiam ballato in coppia… han tutte seguito, subito, con un bel senso del ritmo… dio mio, era l’estasi per me…

ah, dimenticavo ho anche detto di come il xx secolo, l’ Europa, abbia riscoperto il corpo, tramite il ballo, come mai prima era accaduto dall’antichità (dove era amato, sentito e venerato)… e altro ancora…

danzare è perdersi nel divino, nell’infinito! e come dico sempre, è trasformare il corpo in anima…avevo portato i cataloghi di due grandi pittori che rappresentano per me il sorriso e l’inquietudine: Matisse e Francis Bacon. ah, come tutte le arti son connesse!

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