Archive for marzo, 2011

labortango non si è fermato…

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per diverse settimane non ho aggiornato le lezioni di tango. mi scuso, ma sinceramente ero provata, stanca e anche un po’ malinconica e perciò ho rallentato. anche gli eventi internazionali, la nostra Italia, così vergognosa e ridicola mi hanno resa cupa e schiva… non me la sentivo di aggiornare il blog, tutto qui. adesso sono a elencarvi velocemente quale lezioni ho trasmesso alle mie carissime partecipanti, i giorni 8, 15 e 22 marzo (e la scorsa , martedì 29!): il ruolo della donna nel tango, con interessanti punti di vista su cos’è il tango, il ruolo dell’uomo, il presunto ‘machismo’, con gli equivoci che girano atttorno ad esso… la storia della più grande bandoneonista della sua epoca, morta purtroppo molto giovane, Francesca Bernardo (1900-1925). ho poi iniziato a parlare di Gardel, un mito, cantante, attore, personaggio internazionale e fondamentale per il tango: il più importante nella prima metà del XX secolo. le musiche e la danza son state entusiasmanti come sempre, i corpi delle partecipanti stanno veramente mutando, sentono e rendono indietro moltissimo… la consapevolezza del corpo va via via affiorando sempre più. e questo significa equilibrio e centratura non solo fisica… la lezione di questa settimana era incentrata solo sulla danza: per la prima volta le partecipanti hanno ballato con l’uomo… sì, Giuseppe Lolli, ballerino e musicalizador, il più bravo che io abbia mai conosciuto, ci ha deliziato con la sua presenza… una meraviglia! grazie ancora Giuseppe, e a tutte voi.

non stavo molto bene, l’altra sera, eppure mi sono allietata, ho messo via un po’ di quella cupezza… l’animo mio vibrava guardando “lo spettacolo”… e ballando anche… mi sentivo grata per quel che ho, mi sentivo di nuovo integra di far con responsabilità e coscienza, senza scendere a compromessi, il mio lavoro.

la danza: primitiva, arte meditativa

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carissime, martedì scorso, il primo di marzo, abbiam danzato con musiche alternative e si è iniziato a terra, riscaldando il corpo pian piano, sfiorando i muscoli, per percepirlo a fondo. infatti appena arrivate ho parlato proprio del corpo, ed ho chiesto di cercar di sentirlo, anche ad occhi chiusi, con i suoi colori, le sue forme, immaginando cosa della natura ci ricordasse, dalla testa ai piedi e viceversa… tutto. pensadolo anche dall’interno, alla sua idratazione durante la danza, bevendo dell’acqua con magnesio, per esempio, sia prima che durante la danza, per evitare crampi, per sentire questo nostro corpo fresco e pronto al movimento, senza secchezza… mi sembra importante ricordare che lui ci sostiene, ci supporta e va rispettato, sempre. alla fine abbiam ballato su una scaletta musicale con pezzi di Donato, J.M.Pacho e Rodolfo Biagi… musiche molto ritmate… un pezzo in particolare (di Pacho, “Armenouville”), che per me rappresenta l’amore, è stato potentissimo, al punto che all’improvviso ho preso ognuna delle donne del corso e per pochi attimi abbiam ballato in coppia… han tutte seguito, subito, con un bel senso del ritmo… dio mio, era l’estasi per me…

ah, dimenticavo ho anche detto di come il xx secolo, l’ Europa, abbia riscoperto il corpo, tramite il ballo, come mai prima era accaduto dall’antichità (dove era amato, sentito e venerato)… e altro ancora…

danzare è perdersi nel divino, nell’infinito! e come dico sempre, è trasformare il corpo in anima…avevo portato i cataloghi di due grandi pittori che rappresentano per me il sorriso e l’inquietudine: Matisse e Francis Bacon. ah, come tutte le arti son connesse!

inizi ‘900, Buenos Aires

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eccomi, in ritardo come sempre… nel raccontarvi la lezione di LABORTANGO del 22 febbraio. ho parlato del tango di inizio ‘900, con riferimenti alla musica, dove veniva suonata, da chi, l’ascolto e talvolta il ballo… quindi i primi musicisti, come Rosendo Mendizàbal, Carlos Posadas, Alberico Spátola… ho raccontato delle “case” di Laura e Maria La Basca, in cui ci si ritrovava, a Buenos Aires, per ascoltare e talvolta ballare (se ci si organizzava in tempo a portar le donne, le più brave…) e le differenze fra le due. per poi introdurre la “Guardia Vieja”, cioè la prima epoca del tango (tra gli anni ’20 e gli inizi del ’30), da molti considerata la più autentica epoca del tango… il suo trionfo comincia a salire… portandosi ancora dietro però il sentimento del proibito… ho detto dei protagonisti musicali dei “primissimi anni d’oro”, e abbiam poi ascoltato e ballato: Canaro, D’rienzo… lo so, sembra che mi ripeta, ma l’energia era fantastica, e noi altre, poche martedì scorso, sinuose più del solito… forse eravamo vere porteñe d’inizio secolo… con la luce soffusa e gli occhi perduti nell’oblio. avevo anche appeso allo specchio un mio collage che rappresenta un piccola mia visione di quella meraviglia di metropoli… e visto che ero a parlar degli “inizi” del tango, mi son umilmente permessa di raccontar anche i miei, che risalgono al 1993 a Berlino… a stasera!